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sabato 3 maggio 2008

Balza dell'Aquila - Monte Catria

Il richiamo del "nonno" Marco è stato troppo forte, perciò in questo lungo ponte del primo maggio riusciamo anche ad organizzare la prima forra dell'anno. La destinazione è vicina, sul Monte Catria, raggiungibile prendendo una sterrata sulla sinistra ad un bivio poco dopo il monastero di Fonte Avellana. Il nome "balza dell'aquila" deriva dalla coppia di rapaci chedomina questa zona particolarmente selvaggia, dove la presenza dell'uomo ètalmente rara che la "strada" che percorriamo è poco più di una mulattiera che mette a dura prova le macchine (Simona ne sa qualcosa...).
La giornata è splendida e visto che ci sarà poca acqua decidiamo di indossare solo i pantaloni della muta: si rivelerà una saggia scelta perchè già solo per fare i primi metri di sentieri la temperatura corporea va alle stelle!
L'avvicinamento è un pò desolante per quanto riguarda la prospettiva di "ruscellamento", infatti scendiamo su un letto quasi secco che però ha scavato nella roccia una bella scalinata.
Finalmente le pareti cominciano a stringersi ed il fosso si inforra, inizia cioèa scorrere in unasorta di canyon.
Marco arma in fretta il primo salto (15 m circa) e via via scendiamo tutti: Stefano, Barbara, Simona e infine Roberto in corda doppia.
Ho talmentecaldo dentro la muta che mentre scendo vado direttamente sotto il piccolo getto della cascata per farmi una doccia rigenerante, comunque l'ambiente è fenomenale.
Essendo un gruppetto poco numeroso avanziamo, anzi discendiamo spediti di armo in armo.
In una delle zone più belle e caratteristiche lo spicchio di cielo che ci sovrasta, rinchiuso tra le nude pareti di roccia, è dominio incontrastato degli uccelli:
...ma aspettate un momento: non sono le famose aquile, sono solo cornacchie! E per di più Barbara si diverte a fargli il verso, col risultato che quelle gracchiano ancora di più!
C'è ancora tempo per qualche altro salto,
un pò di riposo,
e poi comincia la parte più faticosa del percorso: la risalita del sentiero per uscire dal canalone del torrente.
Questa forra è piacevole e scenografica, ma anche se non può essere minimamente paragonata a quelle del nord Italia ci lascia un monito importante. Una targa apposta al termine, infatti, ricorda l'incidente mortale avvenuto 20 anni fa, in cui perirono 2 alpinisti: MAI sottovalutare quello che si sta affrontando.

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