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giovedì 25 novembre 2010

Aventuras en México: Península de Yucatán

Dopo mesi di febbrile attesa e preparazione dettagliata finalmente è arrivata l’ora del nostro lungo viaggio alla scoperta del Messico, un grande paese che ha molto da offrire ai viaggiatori disposti a scoprire le sue vere meraviglie.
Dopo la prima settimana nel magnifico Chiapas, la seconda parte della nostra spedizione itinerante si è sviluppata nella Penisola dello Yucatan, terra dove la giungla incontra il cristallino Mar dei Caraibi, in un misto di storia e modernità.
Di seguito alcuni appunti, racconti e consigli di viaggio.

TULUM
Un primo importante consiglio: tenetevi alla larga da Cancun, perchè è molto più simile ad una Las Vegas balneare che non ad una vera cittadina messicana. Come base per gli spostamenti è molto meglio invece Playa del Carmen (assolutamente ottimo l'hotel Barrio Latino), ottimamente collegata all'aeroporto di Cancun e a tutte le altre destinazioni turistiche della Riviera Maya.
Chiunque passi da queste parti non può non visitare il sito archeologico di Tulum, l'unico insediamento Maya che sorge in riva al mare invece che nel cuore della giungla.
Difesa su tre lati da imponenti mura e protetta ad est dalle scogliere a picco sull'oceano, Tulum era chiaramente un porto commerciale. La ricchezza derivante da questa attività si rispecchia nelle numerose strutture sacre ancora visitabili.
Una particolarità di questa cittadina maya è l'attuale presenza di un particolare tipo di "abitani": decine di iguana hanno preso possesso delle rovine! I rettili guardano indifferenti i turisti dall'alto dei templi e delle mura, minimamente disturbato dal continuo viavai di persone.
Sempre rimanendo all'interno del sito archeologico, inoltre, è possibile raggiungere la bianca spiaggia "turistica" dove si può approfittare del magnifico clima tropicale per fare una nuotata nelle onde caraibiche... niente male contro la calura della giornata!
Prima di abbandonare le rovine di Tulum (o anche prima di entrare) controllate se nella piazza all'ingresso è in corso la "Danza dei Voladores": si tratta di un antico rituale in cui 4 "uomini volanti" si lanciano da un palo rotante mentre un quinto rimane seduto a 20 m d'altezza suonando un flauto. Davvero insolito e interessante.
Per i trasporti non c'è niente di più facile: al posto dei costosissimi taxi, per soli 35 pesos (2€) si può percorrere col collectivo (un minivan) il tratto Playa-Tulum... l'unico pericolo è l'aria condizionata che in certi veicoli è mantenuta a livelli polari

CENOTE
La natura calcarea e carsica della Riviera Maya fa si che in pochi chilometri siano presenti decine di Cenote, delle grosse cavità più o meno circolari scavate nella roccia e riempite di acqua dolce. In alcuni casi questi "crateri" sono parzialmente o completamente interrati, rendendo possibili delle immersioni in incredibili sistemi di cavità e grotte.
Per chi vuole visitare queste bellezze naturali c'è appunto l'imbarazzo della scelta: io e Simona abbiamo optato per il "Cenote Dos Ojos", cioè "Due Occhi":
Si tratta di 2 cavità affiancate e quasi completamente sotterranee, collegate da una serie di tunnel subacquei, in cui è possibile fare un bagno rinfrescante, effettuare snorkeling o anche immersioni guidate con le bombole. Raggiungerlo è stato un pò faticoso, non tanto per il collectivo da Playa (il costo è come sempre irrisorio, ma effettua fermata solo sulla strada litoranea principale) quanto per i 2 km di strada per addentrarsi nell'entroterra in questa zona molto rigogliosa. Accaldati, appena arriviamo siamo abbagliati dai riflessi azzurri delle acque immobili...
ed in un attimo ci tuffiamo nelle FRESCHE acque con maschera e boccaglio.
Il paesaggio che ci si apre davanti è veramente molto più simile a quello che siamo abituati a vedere durante le nostre uscite speleologiche piuttosto che durante una immersione, ma il bello del viaggio è proprio lo scoprire cose nuove mai viste!

Siamo stati comunque previdenti, e con 2 torce luminose frontali fissate sopra la maschera ci addentriamo nella "bat-cave", una grande caverna solo parzialmente allagata sede di una grande colonia di pipistrelli... ma questa è veramente simile alle nostre grotte marine.

AKUMAL E YALKU
Il mare limpido e le spiagge vellutate non mancano, ma seguendo vari consigli abbiamo fatto una visita alla laguna/riserva naturale di Yalku. Purtroppo sembra che l'unico modo per raggiungerla sia passando dalla località balneare di Akumal e poi risalendo verso nord per circa 2 km... la strada da fare a piedi non è pochissima, però durante il caldo cammino si incontrano molti animali colorati...
e comunque ci si può sempre fermare per riposarsi con un bel bagno nell'oceano.
Una particolarità di questa zona è la presenta di tartarughe marine (che nidificano ad Akumal) e di molti granche, tant'è che le impronte di quest'ultimi si distinguono chiaramente sulla sabbia bianchissima.
Il bello deve ancora arrivare ed appena giunti alla riserva restiamo colpiti da come sia ben curata, molto più simile ad un parco botanico piuttosto che ad una riserva naturale.
Mettendo la maschera ed immergendosi nelle acque si viene IMMEDIATAMENTE circondati da decine di pesci colorati e di diverse specie, che girano intorno ai visitatori per nulla impauriti
Durante il nostro snorkeling abbiamo vistomolte specie diverse di animali, compreso un esemplare di pesce pappagallo di almeno 80 cm di lunghezza.

ISLA MUJERES
Il nostro viaggio è ormai agli sgoccioli... non prima però di una visita alla tranquilla Isla Mujeres nel Mar dei Caraibi antistante Cancun.
Si può raggiungere facilmente da Puerto Juarez tramite aliscafo in circa 15 minuti di navigazione.
La piccola isola, di forma schiacciata e lunga meno di 10 km, è molto meno caotica di tante località turistiche della Riviera Maya ma non per questo è meno bella e godibile.
Per il nostro pernottamento abbiamo scelto il grazioso Hotel Las Palmas, dove la faniglia canadese che lo gestisce si è rivelata sempre gentile, disponibile ed accogliente.
Chiaramente chi viene a Isla Mujeres lo fa essenzialmente per 3 cose: spiagge + sole + mare, e l'offerta non è inferiore alle aspettative:
Ma chiaramente non è nel nostro stile passare 3 giorni nell'ozio, così ci organizziamo con un locale centro diving (anche qui si può contrattare sul prezzo) per effettuare 2 immersioni con le bombole. Prima di incontrare la nostra guida, assistiamo al rientro di alcuni pescatori che appena scesi dallq barca hanno steso le reti e si sono messi a pulire il pesce sulla spiaggia: in particolare un grosso esemplare di "tiburon gato", lo squalo gatto
Il nostro soggiorno sull'isola, sia in spiaggia, che in barca, è sempre caratterizzato dai gabbiani e pellicani che ci volano intorno
forse speranzosi di ricevere qualcosa da mangiare.
Noleggiando un mezzo di trasporto, a scelta fra:
- golf-cart per chi vuole essere molto comodo
- scooter per gli amanti delle 2 ruote pigri
- bici per gli amanti delle 2 ruote economiche
è possibile fare letteralmente il giro dell'isola.
Degno di nota è il santuario delle tortugas, un centro specializzato nella salvaguardia e tutela delle tartarughe nel quale si può venire a diretto contatto con questi eleganti rettili: dagli esemplari più grandi
a quelli più piccini...
tutti in attesa di essere liberati in mare aperto.
Dopo una visita alla punta meridionale dell'isola
ci facciamo un ultimo bagno nei Caraibi: il cielo ora è un pò nuvoloso
ma comunque non riesce a rovinare che la nostra ultima giornata di vacanza in questo meraviglioso paese.

HASTA LUEGO A TODOS, VIVA MEXICO!

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