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domenica 14 ottobre 2007

La Balza delle Lecce - Monte Cucco

Per l'escursione di oggi ho proposto un giro abbastanza breve (circa 3km) e semplice, ispirato da tutte le volte che faccio la strada da Sigillo alla vetta del Monte Cucco: la visita alla Balza delle Lecce.
Alla fine ho convinto a seguirmi Baldo, Niki, Manuela e Marika.
Un pò di informazioni sul posto...
Sul versante occidentale del Massiccio del Monte Cucco inizia la parte palese della Grande Faglia che attraversa il territorio in tutta la sua lunghezza, in direzione nord-sud. E’ questa la principale frattura presente nelle rocce del Parco, lungo la quale si sono sviluppate le morfologie superficiali e profonde più spettacolari (le pareti orientali del Cucco, la Forra di Rio Freddo, le principali grotte, sono tutti fenomeni e morfologie strettamente collegati alla Grande Faglia).
Partiamo puntuali dalla pista e dopo un'oretta di strada (+ il quarto d'ora accademico della montanara!) lasciamo l’auto nei pressi del primo tornante della strada provinciale che sale verso Val di Ranco e proseguiamo a piedi risalendo il Torrente delle Gorghe lungo il sentiero n. 13.
Man mano che ci si interna nella valle boscosa inizia a sentirsi un certo venticello freddo... per fortuna ci scaldiamo facendo un pò di esercizi nel percorso della salute!
Più avanti (alle nostre spalle nella foto) si apre la visione della grande muraglia naturale delle Lecce, lama di rocce alta anche 70 m che sembra sbarrare la valle: è la traccia superficiale della Grande Faglia che si allunga per chilometri dalla Valle del Sodo (Sigillo) fino al Corno di Catria (Scheggia).
Arrivati quasi alla Balza, c'è un ultimo difficile esercizio del percorso della salute: in pratica è una specie di scala a pioli posizionata in orizzontale a 2,5 m da terra, che va affrontata reggendosi sulle braccia. Non faccio in tempo a togliermi il giubbetto per provare l'esercizio che un anziano che si riposava li vicino inizia a urlare:"Con le mani è facile, io da giovane lo facevo con le gambe!!".
Noi ci guardiamo un pò allibiti... cosa vorrà mai dire, che ci dobbiamo appendere con le gambe a mò di pipistrelli?? Boh, il tono perentorio non ammetteva repliche!
Alla fine noi facciamo l'esercizio alla vecchia maniera!
Ripreso il cammino, risaliamo direttamente all'interno del letto del torrente in secca a finalmente arriviamo alla base dell'imponente muraglia di roccia: in realtà un passaggio per attraversarla esiste, scavato proprio dal Torrente Le Gorghe che ha anche creato una piccola forra.
Il sentiero n. 13 proseguirebbe in salita a sinistra, però prima decido di risalire il piccolo dislivello di accesso al canyon (3m) usando questi "comodi" gradini...
Giusto il tempo di dare un'occhiata alla forra e dopo qualche minuto mi accorgo che tutti quanti sono saliti su per la scaletta: e adesso chi fa scendere le cugine??? Non possiamo nemmeno chiamare l'elisoccorso perchè il cellulare non prende! Scherzi a parte, bisogna stare un pò attenti e per evitare scivoloni pericolosi mi metto in mezzo al passaggio per fare un minimo di sicura. Tragicomica la scena di Manuela che pur rischiando la vita scendeva ridendo, sistemandosi la frangetta di tanto in tanto...
Scampato il pericolo, a questo punto ci sarebbe da percorrere l'ultimo pezzo di sentiero, in salita, che porta all'Orto della Cicuta. A dire il vero, più che un sentiero in salita si tratta quasi di una via in arrampicata, con grado di difficoltà 4a: non è certo un percorso adatto a tutti come molte guide online vogliono fare intendere, perciò proseguiamo solo io e Baldo. La progressione è lenta, all'inizio perchè il terreno è molto scivoloso/franoso e non ci sono appigli, poi perchè bisogna proprio arrampicarsi sulle rocce, stando però attendi a non "scaricare" massi sul sentiero sottostante! Vista la difficoltà della via (non c'è nemmeno un "canapone", una corda per aggrapparsi) ci domandiamo se la segnaletica rossa del sentiero non sia stata fatta col sangue...
Arrivati in vetta, però c'è la gratificazione per aver conquistato l'Orto della Cicuta, che a dispetto del nome tranquillo e bonario è in realtà una specie di balcone naturale che domina dall’alto (a strapiombo) la valle, il tutto reso più adrenalinico dal vento che soffia gelido e violento!
Se in salita andavamo piano, in discesa dobbiamo fare ancora più attenzioni... soprattutto l'esile Lillo, che ad ogni folata di vento viene sbattuto come una bandiera al vento!
Ci ricongiungiamo con gli altri 3 (che chissà dove si erano infrattati...) e iniziamo a tornare alla macchina, non prima di un ultimo "giro" sul "ponte basculante" del percorso della salute!
La giornata comunque non è ancora finita: dopo un salto alla vetta del Cucco, ci dirigiamo verso una meritata merenda dal ciuscolaro Giancarlo a Genga (nel parcheggio turistico delle grotte), fornitore ufficiale del GSS! Appena arrivati inizia a farci assaggiare salumi e formaggi, seguiti da una ciabatta imbottita all'inverosimile di porchetta (deliziosa!), il tutto accompagnato da un verdicchio. Come digestivo, ovviamente, il buon Giancarlo ci offre un pò di Veleno di Borgia, un liquore a base di prunus che vanta innumerevoli virtù...
Che dire... proprio un bel pomeriggio pieno!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ci si arrivava con la macchina???

Anonimo ha detto...

Voglio anche io una PORCHETTA a 3€... molto meno che al Miami!

Anonimo ha detto...

La foto di Baldo è eccezionale. Ho fatto ridere tutto l'ufficio