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martedì 24 febbraio 2009

Salt Lake City 2009

APPUNTI DI VIAGGIO
Ogni tanto il lavoro offre delle belle opportunità per una crescita sia professionale che personale, come nel caso della trasferta che ho appena fatto a Salt Lake City, nello Utah, per parteciparte al convegno Geosynthetics 2009.
Ecco un pò di pensieri e considerazioni che mi sono "appuntato" mentalmente durante la mia settimana statunitense.

IL VIAGGIO
Pare proprio che non possa cominciare in modo migliore questa avventura: la Businnes Class Alitalia mi rivela tutto un nuovo modo di viaggiare in aereo! Comodamente disteso su poltrone reclinabili in pelle, ho a disposizione film, giochi, video e musica nel mio televisore personale; per di più gli assistenti di volo passano in continuazione per offrire cibo e bevande a volontà (basta solo dire che a pranzo avevo la carta dei vini!). Nonostante tutti questi confort inattesi, comunque, passo ancora molto tempo guardando il variegato panorama che si gode dagli oblo, specialmente oggi che il tempo è buono.
Il punto di vista privilegiato da una quota di circa 12 km regala sempre degli scenari entusiasmanti, come la distesa di neve che ci scorre velocemente sotto.

NEW YORK
Il secondo scalo del mio lungo viaggio è a New York, dove ci attendono "rigide" (nel senso anche di ottuse) misure di sicurezza. Due esempi su tutti:
- devo continuare a dichiarare di non essere un pazzo scatenato o tantomeno responsabile di genocidio...
- per bere una bottiglia di sali che hanno individuato coi raggi X (me l'ero dimenticata in borsa) dovrei tornare dietro il detector, cioè mi devo spostare di 3 metri, altrimenti non posso!
Comunque alla fine basta essere pazienti, lasciare anche tutte le impronte digitali (chissà se i nostri politici in viaggio fanno lo stesso??) e in circa mezz'ora si è liberi di raggiungere il gate. Altra bella sorpresa dall'oblò: una bella panoramica di Manhattan con i suoi grattacieli.

SALT LAKE CITY
Al terzo volo della giornata e dopo circa 21 ore di viaggio comincio ad avverire tutta la stanchezza...
Di notte, a pochi km dalla destinazione finale, si riesce a distinguere la città illuminata "spalmata" nella sua ampia pianura, però purtroppo non si può vedere il famoso lago salato. Poco male, la mia priorità ora è andare a dormire!
Dopo una discreta dormita, grazie anche all'enorme e comodissimo letto dell'Hotel Marriot, mi sveglio pieno di energie per la prima giornata da "americano". Da una prima occhiata dalla finestra già noto, con piacere, un'infinità di bandiere stars & stripes, segno tangibile del patriottismo diffuso (almeno apparentemente).
Non sarebbe male utilizzare ed esporre più spesso il nostro amato Tricolore...

Essendo solo, in questi giorni mi capita spesso di fare 4 chiacchiere con i residenti (cameriere, tassisti, receptionist, negozianti,... ) e scopro con piacere che:
1. in questa cittadina tutti sembrano piuttosto gentili e disponibili,
2. tutto sommato non me la cavo male con la lingua!

Assolutamente immancabile nella visita della città: il Tempio dei Mormoni, la Chiesa più importante d'America per questa dottrina e punto di riferimento anche per la toponomastica delle strade (che si chiamano 100 South Temple, 400 West Temple e così via).
Peccato, però, che non sia consentito l'accesso al suo interno.

IL CONVEGNO
Visto che si tratta di un importante convegno internazionale, non posso certo presentarmi in jeans e t-shirt: giacca e cravatta mi sembrano il minimo, e poi devo anche mostrare l'italian style!
La sede scelta, il Salt Palace Convention Center, è un'enorme struttura moderna, in pieno Downtown, perfetta per l'organizzazione di un evento come il nostro convegno.
Durante le giornate della manifestazione assito alle sessioni tecniche in cui vengono presentati i risultati di vari studi, posso girare tra gli stand espositivi dei diversi produttori/distributori di geosintetici e soprattutto posso partecipare a degli short-courses mirati.
La giornata di giovedì, in maniera particolare, è particolarmente PIENA: 4 ore di corso specialistico la mattina (interrotto da un break di 10 minuti) + 15 minuti di pausa pranzo (giuro!) + 4 ore di corso il pomeriggio (con break di 5 minuti). Alla sera sono uscito cotto dal centro congressi!

IL CIBO
Parlando di alimentazione gli Stati Uniti non brillano certo nel panorama internazionale, figuriamoci per un italiano abituato alla buona cucina mediterranea.
Già in pochi giorni di soggiorno mi rendo conto che la diffusissima obesità diffusa non è certo un caso, ma semplicemente il risultato di pessime abitudini ben radicate negli americani.
Cominciamo con la colazione: non sono riuscito a consumare un vero american breakfast perchè appena alzato io ho quasi la nausea al pensiero di dover mangiare 2/3 uova strapazzate + toast + pancetta + una marea di altra roba salata. Ho anche provato ad assaggiare il pappone caldo d'avena ed un'altro intruglio pastoso... ma niente da fare, meglio buttarsi sul latte, caffè, muffin e cornetti!

Altra pessima abitudine: qual è l'indispensabile bevanda di cui il corpo umano ha assoluto bisogno e che si beve in ogni momento? Se avete pensato all'ACQUA siete proprio degli italiani sfigati, qui negli States si va avanti a boccali di Cola!

Vabbè, se non altro dopo una colazione abbondante ci si terrà leggeri con uno spuntino pomeridiano salutare: ecco qua il "foot long chili hot dog"
buonissimo! Ma il colesterolo canta probabilmente "Lift me up"...

A me piace molto anche la cucina orientale, così una sera mangio al pluripremiato ristorante indiano-himalayano di Salt Lake City. Il locale è molto semplice, ma la cucina è buona, così come il rapporto qualità/prezzo. Un avvertimento prezioso: si può scegliere la "potenza" delle spezie nel piatto, ma vi avverto che il livello medium è già abbastanza forte!

LA TV
Non è certo l'aspetto più importante di una società, ma sicuramente è lo specchio della sua cultura. In camera ho un enorme televisore ultrapiatto HD (High Definition), ma resto deluso da quello che offre.
La mattina comincia con le morning news che occupano praticamente tutti i canali con previsioni meteo, news ed indicazioni del traffico.
La sera, invece, le news lasciano spazio ai reality (da quelli canori a quelli dove vince l'obeso che dimagrisce di più) che si alternano ai più noti telefilm e serial (da CSI ai Simpson), ma c'è un continuo ed unico filo conduttore: la pubblicità. Gli spot martellano il povero telespettatore con una frequenza veramente fastidiosa ed ovviamente rispecchiano le grandi contraddizioni degli USA. Per esempio, lo spot sul beverone ipocalorico salutistico è seguito a breve da quello del "real breakfast" (uova, pancetta, salsiccia & co) in promozione in una catena di fast food. Oppure lo spot del nuovo enorme e possente SUV-divora-benzina viene dopo i consigli per produrre meno rifiuti.... boh, contenti loro.

IL RIENTRO
I 3 giorni passano in fretta ed è già ora di rifare i bagagli per tornare a casa (con qualche chilo in più di pubblicazioni e materiale tecnico preso al Convegno).
Al decollo finalmente riesco a vedere il grande lago che ha dato il nome alla città.
Un'ultima emozione regalata dalla traversata intercontinentale: un'esclusiva alba in quota.
Una settimana "internazionale" per una grande esperienza, speriamo da ripetere!

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