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sabato 2 marzo 2002

L'esorcismo del Tiberio

Resoconto a cura di Niki S.
Sabato 02.03.02 il Tiberio ha deciso di festeggiare quello che sarebbe dovuto essere il suo 23esimo compleanno: il programma prevedeva cena al Vicoletto di Senigallia e serata all’Altavista di Riccione, con trasferta in auto.
Come da buona tradizione animale, la serata è partita con una grassa mangiata e svariati giri di brindisi a base di vino... tutto scorreva abbastanza bene fino alla famigerata scommessa lanciata da Lillo: ”Tibo, stasera te famo beve e te famo morì” e il Tiberio con baldanzosa spavalderia ha detto “Ahahaha… posso bere all’infinito!!!!! Il Tiberio non cagnola MAI!!!”.
Bene!!!! La frittata era fatta, il guanto della sfida è stato raccolto e l’unica missione della serata è diventata: Tibo deve bere. E così è stato, tanto che a fine cena già claudicava a passo incerto e impastava le parole. A mettere il carico di briscola sono stati poi altri 3 giri di digestivo pesante al Vertigo, tanto per scaldare l'atmosfera! Risultato: ci siamo messi in auto alle 23,30 circa con un festeggiato al 50% delle funzioni vitali, caricato a fatica nella mitica Clio di Mitch con me, Tizio e Drogo. Nell'altra auto che faceva strada c'erano Savero, Lillo, Sara, Daniele e Skizzo, che inizialmente non voleva venire a Rimini perchè aveva un esame tosto 4 giorni ma che poi ha cambiato idea all'ultimo momento (forse per la calorosa insistenzadi Tibo, o forse perchè Tibo gli aveva sequestrato il portafoglio e le chiavi della Panda!).
Appena partiti i segni di cedimento erano già evidenti: occhio segato, voce impastata, fiotto lento ma costante e fronte imperlata di sudore. Ormai era cotto e ci si aspettava solo il peggio, era solo da capire QUANDO accaduto.
Dopo i primi km in autostrada, più o meno intorno Marotta, il Tiberio rispondeva ancora agli stimoli vocali ma aveva perso la coordinazione dei movimenti (apriva il finestrino, tirava una boccata d’aria, richiudeva il finestrino e tirava uno sputo nel vetro) Male… poi il silenzio… Un attimo forse… ma interminabile… “Tibo, stai male?”… silenzio… “Tibo, te viene da vomità?” ancora silenzio… “No no…” poi ancora silenzio… poi dopo uno strano sciacquettio un pungente e acidulo odore ha inondato l’auto… ”NNNNOOOOOOO!!!!!!”… Era chiaro ciò che era successo, il DRAMMA si era consumato!!!!!
Mitch ha inchiodato l’auto in corsia di emergenza con le 4 frecce accese ed è balzato fuori dall’auto in direzione dello sportello posteriore… A questo punto 3 sono le immagini ancora nitide che ricordo:
- Tibo che stramazza a 4 di spade esanime in mezzo all’Autostrada
- Mitch preso dal panico che cominciava a imprecare Dio e tutti i Santi e scaricava la sua ira tirando calci verso il moribondo
- lo sportello della Clio che sbrodolava di un viscido slimer (con tanto di tasca porta oggetti piena a pozzanghera di sostanze varie liquide e solide).
Ovviamente scendiamo tutti dall’auto, io ho trascinato Tibo per le spalle via dalla strada e l'ho buttato carponi nel guard-rail, Tizio che si accingeva ad un improbabile esorcismo, Drogo che vigilava attentamente la situazione stradale e Mitch che, continuando sempre nell’appello dei Santi, cercava di togliere via l’oscenità dall’auto munito di qualche scontrino ed un biglietto dell’autobus (trattenendo a sua volta i conati a fatica).
Siamo rimasti lì per un pò, poi abbaimo deciso saggiamente di rimetterci in auto per fermarci alla prima piazzola di sosta. Cosi è stato, non senza difficoltà, poiché il moribondo era ancora instabile ed il rischio di un secondo rigetto era in agguato, tant’è che mi sono autocandidato a sedermi accanto a lui: per assicurarmi che tenesse la testa fuori dal finestrino (la sicurezza non è mai troppa) durante il tragitto frenavo i sui sussulti ed i suoi lamenti a suon di tirate di capelli e scamazzate in faccia (...una io ed una il montante dell’auto).
Sosta in piazzola: il Tiberio era improbabilmente vigile, ora scalciava e sussultava, a fatica l'ho ributtato carponi sul guard-rail (mi sono aiutato con qualche sano calcio e qualche buon colpo assestato nella spina dorsale)e gli ho messo la mia manina in gola (che per igiene mi ero adeguatamente coperto con una busta del supermercato). Lui ha cominciato e ri-produrre, mentre Tizio ri-esorcizzava e Mitch ri-smadonnava ed imprecava.
Fresco come non mai, il moribondo era in grado di camminare… anzi di arrampicarsi, visto che con uno scatto improvviso è corso verso il muso della Clio, è salito in piedi sul cofano, si è buttato carponi sul vetro e poi su, su fin sopra al tetto! Poi col passo del gorilla fino è arrivato al portellone posteriore (che era aperto) dove si è appoggiato pesantemente: SLAM! Il portellone si è richiuso ed ovviamente lui è ristramazzato di gomiti e di ginocchia per terra. Abbiamo cercato di calmare il Mitch Furioso, ci siamo riorganizzati e ci siamo rimessi in auto per raggiungere la macchina degli altri commensali che, nel frattempo, avevamo tenuto costantemente aggiornati degli avvenimenti. L'appuntamento che ci eravamo dati era all’Autogrill della Tamoil, vicino all’uscita di Riccione.

Dopo quasi un'ora di "paziente" attesa, Sara, Daniele, Baldo e Skizzo finalmente hanno visto sbucare una Clio che a tutta velocità entrava nel parcheggio. L'auto si fermava proprio davanti a loro e SLAM... come nei film polizieschi, le quattro porte contemporaneamente si sono aperte e di corsa sono usciti tutti gli occupanti con l'espressione schifata. Fino a quel momento non si erano resi conto della portata della tragedia. L’unico rimasto a bordo era Tibo che incurante del fetore guardava fuori con occhi vacui e stupiti.
Da questo momento è stato un susseguirsi di eventi unici: Tibo in preda alle visioni mistiche cercava di sputare verso gli altri... PFU PFU... ma la gettata era veramente corta, se non si colpiva le scarpe raggiungeva a malapena il metro di distanza! Finalmente la Mummia è riuscita a raggiungere e ad imbrattare il bagno, nonchè tutti i corridoi del market (assistito da un compiaciuto Drogo..) sotto gli occhi increduli della donnina delle pulizie.
Lo show continuava, col festeggiato che dopo moooooolto tempo riusciva a tenersi in piedi e che scopriva di essersi strappato i pantaloni nuovi: ha infilato un dito nel buco cominciando a ravanare a fondo in cerca di una improbabile sorpresa.
Il tutto è stato accuratamente documentato da uno scaltro Drogo che furtivamente ha comprato una macchina fotografica usa e getta e scattava a ruota libera (purtoppo di tale “tesoro dei Maya” non è rimasta traccia poiché scioccamente quel gioiello è stato lasciato incautamente incustodito nel cruscotto dell’auto ed il Tiberio, il giorno seguente, ha provveduto a eliminare le tracce).
Dopo aver lasciato l'autogrill finalmente siamo riusciti a rimetterci in auto in direzione Rimini nord. Nel frattempo Mitch aveva “lavato” alla meglio l’auto con dell’acqua minerale ed aveva coltivato una puneta di ARBRE-MAGIC per coprire la puzza.
Uscita di Rimini Nord, ore 2 e 30 del mattino: dovevamo andare a ballare e invece abbiamo assistito ad uno sbocco colossale. Già, sbocco, perché anche fuori dal casello a svariate ore di tempo dall’ultima sostanza trangugiata ancora si ostinava a vomitare: ormai erano convulsioni, conati di vita che se ne stavano andando via, pezzi di fegato, stomaco e anima… di cibo non ce ne poteva essere più. La nota di colore di quest’ennesima tappa è stata quando Saretta, armata di istinti materni si prodiga per andare a recuperare dei fazzolettini dal casellante ma è rimasta pietrificata a 2 metri dal casottino vedendo che l'omino si stavano sollazzando con filmini “AD ALTO CONTENUTO EROTICO” (si dice cosi dei pornazzi… n.d.r.) nei monitor della stazione autostradale.
Ormai rimaneva ben poco da fare... se non guardarci in faccia… convincerci che la serata era andata a farsi benedire... risalire in auto e rimetterci di nuovo in strada in direzione casa... ma non era ancora finita! Appena rientrati in autostrada abbiamo dovuto fare l'ennesima sota in un'area di servizio: il Tiberio, che stava più o meno riprendendo le forze, aveva ancora qualcosa che non andava nello stomaco. Dopo un pò di concentrazione è arrivato l'ennesimo "prodotto", forse il tredicesimo: più piccolino rispetto ai precedenti, ma di un vispocolorito verdastra. Ecco un fotogramma ripreso dalla telecamera a circuito chiuso:

Solo verso le 4.00 siamo riusciti a tornare a casa, dopo aver festeggiato degnamente il compleanno durante una serata molto originale, portando dentro di noi una nuova consapevolezza: CON LA GIUSTA DOSE DI ALCOL ANCHE IL TIBERIO CAGNOLA!

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