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sabato 26 luglio 2008

Canyoning sul Rio Simon

Il lungo weekend friulano che abbiamo organizzato prevede come "piatto forte" la discesa della forra del Rio Simon, uno dei migliori itinerari della regione che in condizioni di portata normale si percorre piuttosto agevolmente, ma in occasione delle piene può costituire un pericolo mortale.
Per questa spedizione "tosta", quindi, solo un manipolo di valorosi del GSS si fa avanti ed i partecipanti sono 5 (con me anche il Presidente Roberto, Chicco, Cristian e Lorenzo Cimice Porno).
Scopriamo una prima "sorpresa" venerdì sera durante il viaggio, ovvero siamo costretti a partecipare alla grande NOTTE BIANCA DI RESIUTTA! Come era prevedibile, infatti, arriviamo a destinazione molto tardi e dopo aver montato le tende ci addormentiamo più o meno alle 4.00, giusto 3 ore e 45 minuti prima del suono della sveglia! La giornata però inizia al meglio, perchè Chicco e Cristian tirano magicamente fuori dalla macchina un vassoio di biscotti di pasticceria... ottimi, soprattutto ci danno il pieno di energie necessarie per il lungo itinerario che ci aspetta.
In pochi minuti raggiungiamo la Chiesa del piccolo borgo di Roveredo (bisogna girare a sinistra in uno svincolo della Statale 13, direzione Travisio). Qui ci cambiamo e portiamo una delle macchine all'uscita della forra, che si trova sulla stessa strada che porta a Roveredo, in una piazzola sulla destra immediatamente dopo un ponte che attraversa un ampio torrente.
Una delle caratteristiche peculiari del canyon del Rio Simon è sicuramente il sentiero di avvicinamento: a pochi metri dalla Chiesa si deve infatti imboccare un sentiero lastricato che conduce inizialmente al cimitero locale e poi, diventando una traccia battuta, si inerpica nel fianco della montagna fino a ricondursi all'attacco vero e proprio della forra.
Gli scenari che attraversiamo sono davvero fantastici ed in parte fanno dimenticare il caldo, la fatica e l'invasione di insetti...
Il sentiero costeggia in quota la gola del torrente,
fino a diventare una striciolina di terra di pochi decimetri che taglia la parete quasi verticale della montagna!
So che non si direbbe, ma in mezzo alla foto precedente si intravede il sentiero che segue la parete rocciosa.
Dopo quasi 3 ore di faticoso cammino sotto il sole, con il peso di tutti i materiali e le mute sulle spalle, finalmente arriviamo sul letto del Rio Simon.
La lunga discesa di 7 ore può iniziare...
Premetto subito una cosa importante: la prima parte della forra è molto poco acquatica e bisogna prevalentemente camminare, ad eccezione di poche calate. Con il caldo e la muta, quindi, questo tratto iniziale è molto stancante e potrebbe tranquillamente essere saltato. Come consolazione per la fatica, però, devo sicuramente ammettere di essermi goduto il panorama mozzafiato dell'intero sentiero di avvicinamento.
La "vigorosa" portata d'acqua rende sicuramente più gustosi i passaggi più stretti e le calate vicino alle cascate
Peccato solo che su km e km di canyon i dislivelli saltabili sono piuttosto pochi (noi ne abbiamo fatti al massimo 6 o 7).
In uno dei rari salti assistiamo ad un'esibizione fenomenale della Cimice, che in stile "polena" si è attaccato con le braccia alla roccia sporgendo poi in avanti con tutto il corpo, prima di cadere rovinosamente in acqua, ovviamente con una mezza "panzata"!
Proseguendo verso valle il torrente presenta una continua alternanza di tratti ampi (=gran camminate!) e di suggestivi tratti inforrati molto acquatici

Dopo 7 ore e nel pieno rispetto della tabella di marcia raggiungiamo, esausti ed assetati, l'uscita della forra. Per riprenderci ci vorranno una grossa bevuta, una buona cena ed una lunga dormita!

Riflessione
Il percorso di oggi si è rivelato lungo e stancante, ma piuttosto semplice. Non abbiamo però sottovalutato il problema delle piene ed avevamo controllato scrupolosamente le previsioni del tempo, memori dell'incidente mortale avvenuto qui ad inizio mese. Durante la discesa, imprigionato in un gorgo d'acqua, abbiamo trovato questo casco da torrentismo spaccato:
Forse si trova lì dal giorno dell'incidente o forse no, comunque la sua vista ci ha fatto riflettere su quanto sia importante agire coscienziosamente senza mai sottovalutare le insidie ed i pericoli della montagna.

1 commento:

canyoningalpigiulie ha detto...

ciao , perchè non monti tutto in un unico clip , in modo da documentare la discesa a chi vuol farsi un'idea generale del Simon .
Poi avvisami su www.canyoningalpigiulie.com
ciao dirtsee