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domenica 6 luglio 2008

Trekking sulla vetta del Monte Cucco

Per sconfiggere la calura nella calde domeniche di luglio non c'è niente di meglio di una bella discesa in forra, all'interno di canyon ombreggiati e immersi nelle fresche acque dei torrenti montani. Con questo preciso obiettivo io, Cristian e Michele (Butcher) ci siamo organizzati per affrontare il Rio Freddo nel comprensorio del Monte Cucco... ma i piani verranno un pò stravolti. Domenica mattina, infatti, già la giornata prende una piega inaspettata perchè gli altri mi avvisano di un "leggero" ritardo, che mi costringe ad aspettare un'oretta a zonzo per i prati. Ne approfitto per avvicinarmi ai maestosi cavalli ed alle tranquille mucche che pascolano liberamente sul monte: ecco qualche scatto
Quando finalmente mi raggiungono anche Cristian e Michele, scopro la seconda sorpresa della giornata: il Butcher ha dimenticato a casa l'imbrago!
Dopo qualche momento di incazzatura non ci perdiamo comunque d'animo, anche perchè abbiamo le scarpe da trekking e un'ampia scelta di percorsi escursionistici tra i quali scegliere.
Alla fine, dopo un rapido consulto, decidiamo di affrontare un bel percorso ad anello che ci porterà fino alla vetta del Monte Cucco.
Premetto subito che il parco del Cucco è molto curato, i sentieri sono ben evidenti e la segnaletica eccellente, perciò non è indispensabile avere con se una mappa con tutti i sentieri.
Cominciamo con il nostro itinerario: la partenza è alla base del rifugio "da Tobia" a Val di ranco, un'area attrezzata per soste, picnic e svaghi vari. Qui si discende la strada che dopo un breve tratto diventa chiusa al traffico e si inoltra nella faggeta. La progressione è molto tranquilla e soprattutto l'ombra degli alberi ci da un bel sollievo dalla calura!
La nostra meta è Pian delle Macinare e nei pochi bivi che incontriamo è molto semplice imboccare la via giusta (comunque è l'itinerario n°1). I punti più interessanti lungo la via sono sicuramente la deviazione verso la ferrata della Voragine Boccanera (è un brevissimo tratto attrezzato che unisce l'ingresso alto e quello basso della grotta)
ed il panoramico Passo del Lupo (che però non regge decisamente il confronto con quello ben più suggestivo del Monte Conero).
A questo punto risaliamo lungo il versante nord-est del Monte Cucco ed all'improvviso usciamo dalla macchia ritrovandoci a Pian delle Macinare, dove facciamo una sosta per mangiare e... riposarci.
Da qui il sentiero continua sulla sinistra dopo aver percorso qualche decina di metri della strada di accesso al piazzale: la via si inerpica ripida dentro il bosco: destinazione Monte Cucco (ci sono anche le indicazioni per la Grotta). Confesso subito che questo è stato il pezzo più faticoso, probabilmente per la velocità con cui abbiamo affrontato il dislivello. Nei pochi bivi che incrociamo seguiamo le indicazioni per "Monte Cucco" ed imbocchiamo quindi il sentiero a mezza costa che passa sopra l'ingresso minore della grotta di M.te Cucco. Questa parte è veramente eccezionale, con una vista che spazia dal Monte Nerone al S. Vicino, passando ovviamente per la sella del Catria.
La meta ormai è vicina, dopo un ultimo sforzo per guadagnare le ultime decine di metri di quota conquistiamo finalmente la vetta del Monte Cucco (1566 m s.l.m.m)!
Da questo punto di vista privilegiato si gode al meglio del panorama circostante e nonostante le forti raffiche di vento l'umore torna al massimo e la fatica passa immediatamente.
D'ora in poi la strada è tutta in discesa ed anche se Val di Ranco si vede molto in lontananza sappiamo che il grosso è ormai fatto. In discesa veniamo presto circondati dagli strani "volatili" che occupano Pian di Monte: in breve ci troviamo a stretto contatto con i deltaplani, che silenziosamente sfruttano le correnti ascensionaliper librarsi in volo e che si trova molto spesso ad una quota inferiore o pari alla nostra.
Scendiamo rapidi verso Pian di Monte e seguiamo per alcune decine di metri la strada asfaltata, finoad arrivare ad una fontanella sulla sinistra dalla quale parte il sentiero n°2 (ben segnato). Incirca 30/40 minuti si supera una cabinaelettrica, prima di ritornare all'interno della faggeta per ricondursi alla via imboccata stamattina da Val di Ranco.
In pratica in circa 5 ore e mezza abbiamo fatto 8,5 km attraverso posti molto belli, godendo soprattutto di scorci e visuali maestosi.
Perciò ho solo un ultimo consiglio: prendete scarpe da trekking, zaino ed acqua e... partite!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Veramente un bel giretto! Avete mai fatto il tratto che va da Pascelupo fino a pian delle macinare?

Mauro Skizzo Barompriori ha detto...

Ancora no... ma sicuramente se ci sarà l'occasione lo proverò!