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sabato 5 dicembre 2009

Dalla Maremma alle Crete Senesi

Il ponte dell'8 dicembre ci ha fornito la ghiotta occasione per trascorrere un pò di giorni in Toscana, in zone che ho sempre visto "da lontano" per motivi di lavoro ma che meritano di essere apprezzate appieno da turista.
Il nostro breve ma intenso viaggio si è articolato in più tappe, cominciando dall'alta Maremma, passando per il borgo di Massa Marittima fino a terminare nelle zone termali del senese: ecco alcuni appunti e consigli di viaggio.

Abbazia di S. Galgano
Questo luogo si trova lungo la strada che percorriamo da Siena a Grosseto ed una volta lasciata la macchina nell'area di parcheggio ci si ritrova in un ambiente talmente particolare che sembra di trovarsi in un set cinematografico.
Ma se all'esterno quello che colpisce è l'ottimo stato di conservazione della strutture (la cui costruzione è iniziata nel 1218 ed è terminata con la consacrazione nel 1288), è all'interno che si rimane senza fiato ammirando le alte navate a cielo aperto.
Davvero un luogo unico, da lasciare quasi senza parole. L'Abbazia è aperta anche di notte e scommetto che l'illuminazione riesce a rendere ancora più suggestiva l'atmosfera del monumento.
Su un'altura a poca distanza si trova una chiesetta, la Cappella di Montesiepi, famosa per conservare al suo interno i resti di una spada nella roccia... che sia l'originale citata in tanti film e racconti?
Maggiori info sul sito ufficiale.

Massa Marittima
Nel pomeriggio girovaghiamo per le colline metallifere di Montieri e capitiamo nel paesino di Gerfalco proprio al momento del tramonto:
Il viaggio prosegue verso Massa Marittima, che a dispetto del nome è un borgo medievale a circa 20 km dal Tirreno: il termine "marittima" deriva da Maremma, come ci spiegherà poi una guida.
Il nostro soggiorno comincia nel migliore dei modi: dopo una prima veloce passeggiata in Piazza del Duomo, nel cuore del centro storico,
ci gustiamo una cena succulenta a base di cinghiale nell'Osteria da Tronca: il locale è segnalato anche nella guida Slow Food e secondo me sono imperdibili i ravioli alla maremmana.
Ma Massa Marittima ha molto altro da offrire ai visitatori, così dedichiamo buona parte della domenica per scoprire alcune delle bellezze della cittadina.
Cominciamo con la visita del Duomo: l’esterno è talmente particolare, ricco e ben conservato che gli interni, al confronto, non appaiono all'altezza. Ma questa è solo un’impressione personale.
La nostra passeggiata prosegue risalendo il centro storico verso l’antico frantoio, dove abbiamo appuntamento con una guida che ho prenotato nei giorni scorsi. La ragazza, molto preparata, ci illustra il funzionamento dell’unico frantoio che a Massa era aperto anche a tutti i cittadini: la particolarità è che tutti gli strumenti sono originali e restaurati, compresi i grandi macchinari che trasmettevano il movimento dal mulo alle macine.

Si dice, addirittura, che i primi disegni di questo ingegnoso meccanismo siano stati fatti addirittura da Leonardo da Vinci...
La vecchia bottega conserva ancora molte altre attrezzature dell’epoca e ci viene spiegato che delle olive non veniva buttato via niente, ricavando dalle diverse fasi oli di qualità sempre meno pregiata.
Senza fare molta strada seguiamo la nostra guida alla Torre del Candeliere, realizzata nel 1228, uno degli indiscussi simboli della città col suo caratteristico ponte ad arco che la collega alle mura.
Sempre grazie alle preziose informazioni della guida scopriamo che in origine la fortificazione era alta circa 40 m, ma dopo l’occupazione da parte dei Senesi (anno 1335) la Torre venne “troncata” di circa un terzo: un vero affronto morale per i cittadini di Massa Marittima per dimostrare chi avrebbe comandato da quel momento in avanti.
La visita permette di raggiungere la sommità, o meglio quello che ne rimane dopo la conquista dei Senesi, e di percorrere un tratto delle mura senesi, dalle quali si gode un panorama privilegiato sulla città fino al mare.
Pezzo forte della giornata, per noi appassionati del mondo sotterraneo, è la visita al Museo della Miniera (foto e descrizione in questo post), veramente educativo e suggestivo... insomma da non perdere.

Monterotondo Marittimo
Nel pomeriggio di domenica riusciamo a ritagliarci una visita al “Parco geotermico delle Biancane”, nel Comune di Monterotondo Marittimo, che dista meno di 20 km da Massa Marittima. Questa zona della Toscana è famosa per le imponenti manifestazioni geotermiche: quelle profonde vengono sfruttare per produrre energia pulita e teleriscaldamento, mentre in superficie i vapori sulfurei ed i fanghi bollenti che risalgono creano uno scenario quasi infernale.

Le Terme nel Senese
Un nuovo vivo tramonto all’orizzonte ci accompagna mentre abbandoniamo la Maremma e ci spostiamo nel senese per raggiungere le zone termali (alcuni ottimi consigli sul sito www.termelibere.it).
Arriviamo al bed & breakfast di sera e subito ci spostiamo a Bagno Vignoni per la cena. Questo paesino ha la particolarità di non avere una piazza centrale, che è sostituita da una grande vasca di acqua termale alimentata da una risorgenza. L’effetto del vapore che si solleva è davvero notevole.
Questo è uno dei centri termali più famosi, ma ad essere sinceri adesso l’acqua è piuttosto fresca perciò è da escludere un bagno serale!
La temperatura non cambia nemmeno il giorno seguente, quando arriviamo a Bagni San Filippo. La zona termale, qui, si sviluppa lungo un torrente che forma numerose vasche e colate, la più maestosa delle quali è la “Balena Bianca”.
In tutta la mattinata vediamo solo 4/5 temerari che si immergono nelle acque, che a dire il vero non sono nemmeno tiepide.
Per fortuna abbiamo un “asso nella manica” perchè nonostante il cielo plumbeo ed una temperatura di 8 gradi sappiamo di poterci fare un bel bagno caldo, gratuito, a San Casciano dei Bagni.
In quest’altra cittadina medievale si può parcheggiare liberamente l’auto nella terrazza sulla sinistra, subito prima di entrare nel borgo: imboccando a piedi una stradina in discesa (c’è il divieto di accesso per i veicoli) in 10 minuti di camminata arriviamo alle vasche romane del “bagno piccolo”, caratterizzato dalla copertura in legno e dalle acque più tiepide,
e soprattutto a quelle del “bagno grande”. L’acqua qui ha una temperatura di 40°, più che sufficienti per rilassarsi in ammollo anche con un clima invernale.
Addirittura io comincio a soffrire della sindrome da aragosta, perciò dopo qualche minuto di bagno devo sollevarmi per cercare un pò di refrigerio!
Alla fine ci gustiamo un lungo bagno termale di 90 minuti, durante i quali mangiamo anche un panino rimanendo semi-immersi.
Peccato solo che con questo bagno si conclude il nostro weekend lungo in Toscana, anche se già abbiamo alcuni spunti per la prossima vacanza in questa grande regione.

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