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giovedì 7 maggio 2009

Icnussa 2009 - Grotta Su Palu

Per la prima escursione del raduno Icnussa 2009 decidiamo di partire subito in grande: oggi andremo alla "conquista" della Grotta Su Palu, una delle più belle e particolari della Sardegna.
Siamo tutti abbastanza eccitati, perciò la sveglia molto mattutina ed il tempo non proprio primaverile non ci scoraggiano: io, Simona, Maurizio, Chicco e Stefano siamo determinati e pronti all'avventura!
L'avvicinamento da Urzulei non è difficile, basta infatti riprendere la SS125, direzione sud, e raggiungere il primo bivio: la stradina sulla sinistra (con indicazioni per "Codula di Luna") va percorsa per intero, fino alla conclusione in uno spiazzo sterrato. Da questa zona di parcheggio, dove ci si cambia e si prepara l'attrezzatura, si segue la via che costeggia il fiume (NON va preso il ponticello di legno). Dopo pochi minuti si incontra un sentiero che risale di una decina di metri sulla destra, proprio affianco ad un enorme albero sradicato ed abbattuto: l'ingresso è qui, dientro un cancello metallico.
La grotta è armata e soprattutto la direzione principale da seguire è segnalata da piccoli catarinfrangenti, perciò non perdiamo tempo per trovare il percorso giusto.
Dopo un primo passaggio basso si scende su un pozzetto stretto, dal quale si raggiunge una prima saletta concrezionata.
Mi fermo ad aspettare gli altri e già comincio a sentire il rumore dell'acqua che comincia a scorrere più avanti.
Una volta raggruppati tutti, in pochi minuti scendiamo un lungo ed ampio salone inclinato e raggiungiamo il corso d'acqua sotterraneo.
Ormai è questione di pochi metri ed in un attimo arriviamo allo pseudo-sifone: si tratta semplicemente di un passaggio particolarmente basso che deve essere attraversato strisciando, con l'acqua FREDDA che arriva a lambire il mento. In questi casi ci sono due tecniche:
1>attraversamento da vestiti, che dovrebbero dare un minimo di protezione termica e che col caldo della grotta si asciugano molto in fretta
2>attraversamento "al naturale", in maniera da mantenere asciutto l'abbigliamento.
Indovinate qual'è il metodo preferito da Chicco...
Da qui in avanti la progressione diventa sempre più spettacolare con l'aumentare della presenza dell'acqua: prima si incontrano rivoli e laghetti...
...fino a trovarsi velocemente a seguire il corso di un fiume sotterraneo (spesso con le gambe in ammollo). Si tratta del White Nile, che prosegue all'interno della grotta via via sempre più impetuoso. Nel tratto più impervio, dove la camminata è interrotta da una fragorosa cascata ed il livello dell'acqua è notevole, un passaggio su alti traversi permette un momentaneo by-pass del corso.
Ci stiamo ormai avvicinando al grande Lago Sifone, punto di confluenza tra i due corsi d'acqua sotterranei di Su Palu. Questo salone è lungo 80m ed alto circa 20m, perciò non è facile immortalarlo in foto.
Dopo un pò di tentativi e grazie al nuovo impianto LED (ribattezzato Supernova) di Chicco riesco ad immortalare questa fantastica panoramica:
Si distingue chiaramente la galleria scavata dal Blu Nile prima della confluenza (dal vivo tutti questi dettagli sono pressochè invisibili). Le bellezze di Su Palu non sono certo finite, perciò ancora ammirati dal belvedere risaliamo verso il campo di El Alamein, caratterizzato da un pianoro sabbioso con un clima quasi tropicale.
Dopo un pò di riposo continuiamo ad avanzare seguendo la via più ovvia (da questo punto in avanti non ci sono più i segnali catarinfrangenti) e raggiungiamo la zona "Lilliput". Come suggerito dal nome, si tratta di una serie di ambienti mostruosamente grandi, con altezze anche di 70-100m, dove qualsiasi impianto di illuminazione (acetilene, led, supeled) riesce a raggiungere solo le superfici più vicine.
Proseguendo oltre, verso le "Terre di Mordor", imbocchiamo una via che si sviluppa in uno stretto canyon ormai asciutto. Ritrovare il tipico ambiente da forra all'interno di una grotta mi fa uno strano effetto... ma d'altra parte qui a Su Palu le particolarità sono tante. Visto l'orario la nostra "esplorazione" sta per concludersi, non prima di un'ultimo scatto ai cristalli del "Tesoro di Morgan"
Durante il ritorno continuiamo a goderci i vari passaggi tra questi ambienti più unici che rari. Via via che mi avvicino all'uscita, si fa strada in me un'unica idea: questa è stata la più bella uscita spelologica fatta fin'ora.

1 commento:

Gianfranco F. ha detto...

mi fa piacere che le nostre grotte (Su Palu in particolare..) ti siano piaciute, la prossima volta ti consiglio la zona speleologica di Ispinigoli, a Dorgali