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domenica 21 maggio 2006

MTB sul Monte Conero

Il Parco del Monte Conero offre numerosi sentieri per gli appassionati di trekking amatoriale e per quelli che vogliono "sporcare" un pò la propria mountain-bike sullo sterrato. Non essendo un professionista allenato e non avendo una bicicletta tecnica (attualmente ho anche i copertoni ibridi) oggi affronto la salita sull'asfalto per poi divertirmi fuori strada durante la discesa.
Innanzitutto parcheggio la macchina subito dopo il bivio che dalla Strada Provinciale SP1 porta verso la vetta del Monte: come sempre trovo posto nella mia piazzola preferita (la gente di solito non ha motivo di parcheggiare qui) e dopo aver rimontato la bici sono pronto per la fatica. Ci sono infatti quasi 3 km di tornanti da affrontare a marce ridotte e col sole spesso a picco la sudata è garantita.
Arrivato al parcheggio dell'ex convento dei Camaldolesi la lingua è similile a quella a penzoloni di un cane, le gambe cominciano ad essere un pò indolenzite ed il sudore gocciola copioso sul contachilometri... ma la vetta è vicina! Da qui si continua sulla salita che porta alla Base meteorologica, fino a quando il cancello di ingresso non blocca il passaggio facendo deviare sul sentiero sterrato 1.
Girando attorno alla recinzione si arriva presto ad uno dei numerosi punti panoramici dal quale ammirare la costa verso Ancona:

Al margine del sentiero si vedono anche degli anonimi portali chiusi di legno che sembrano immettere all'interno della montagna. Da uno di questi, oggi stranamente aperto, si vede che il passaggio è immediatamente bloccato da un cancello metallico, dietro al quale il flash della fotocamera riesce a catturare solo un ripido cunicolo in discesa, probabilmente apparenente alla vecchia rete sotterranea militare ormai dismessa.

Continuando il giro nella parte alta del Monte, si può passare lungo il margine del dirupo che sovrasta Portonovo, immediatamente a ridosso della staccionata di portezione.
Questa vista panoramica (è un mosaico di 4 foto) non rende giustizia al posto:

Per capire quanto il sentiero sia a picco sul mare basta guardare la verticalità delle pareti rocciose: non soffro certo di vertigini, ma per fare questa foto ho preferito impostare l'autoscatto in maniera da avere il tempo di avvicinarmi MOLTO lentamente al bordo...

Abbandonata la zona panoramica, ci sono vari sentier più o meno marcati che permettono di scendere a valle: durante varie uscite ne ho provati diversi, però bisogna stare attenti a seguire quelli che portano verso ovest, altrimenti si rischia di non riuscire a tornare sulla strada (una volta mi sono ritrovato a dover risalire con la bici in spalla perchè ero arrivato alla sommità di un sentiero ripidissimo che portava al mare...).
Oggi decido di sfruttare la macchina digitale per fare anche un video: lasciata la MTB, posiziono accuratamente la Powershot a terra sul sentiero un pò a valle, proprio vicino ad una curva stretta, premo l'autoscato temporizzato, corro verso monte per inforcare la bici e scendere davanti alla macchina.
All'inizio tutto bene...

...poi arrivato all'altezza della curva stretta la ruota posteriore parte in derapata e
SBRANG!
becca in pieno la fotocamera, mandandola in mezzo ad un cespuglio!
Per fortuna ha retto all'urto solo con qualche graffio, la prossima volta la tratterò meglio.
Continuo la discesa su un sentiero molto ripido, i miei freni non sono proprio adatti al down-hill: in certi punti la ruota posteriore "sgomma" e perde la presa, mi tocca stringere al massimo il freno anteriore pregando che regga...
Piano piano la via diventa leggermente più pianeggiante ed il panorama comincia ad aprirsi su una delle vecchie cave: inconfondibile la scaglia rossa sulle pareti rocciose

Ormai il sentiero è quasi finito, si sbuca presto sulla SP1 che si percorre, in discesa, fino al bivio che riconduce all'auto.
Questo giro non è particolarmente lungo (sono una quindicina di chilometri) però è molto vario, panoramico e soprattutto gustoso.

sabato 20 maggio 2006

Parco del Cardeto - Il Bastione di S. Paolo

Questa è una delle tante perle storico/culturali/architettoniche che Ancona potrebbe vantare ma che nasconde accuratamente...
C'è da dire infatti che si potrebbero valorizzare meglio i beni "esterni" e "sotterranei" della città, diffusi un pò a macchia di leopardo sui vari colli e sotto varie zone (adesempio P.zza Roma).
In attesadi riuscire a partecipare ad una delle rare visite guidate ad "Ancona sotterranea", oggi riusciamo a visitare il Bastione di San Paolo al Cassero sul Colle Cappuccini di Ancona.
La zona è stata più volte trasformata e riadibita ad usi diversi nel corso dei secoli.
L'opera fu iniziata prima del1540 ed è sopravvissuta ad numerosi attacchi, a partire dall'assedio del 1799 (esercito russo-turco) fino al bombardamento nel 1944. La zona oggi si sta riqualificando, speriamo che vengano fuori i fondi per completare questa bella impresa.