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domenica 3 ottobre 2010

Weekend in Tuscia

Stavolta cedo il compito di scrivere il resoconto di viaggio a Simona: di seguito è tutta farina del suo sacco!

2 Ottobre 2009 - ore 10.00
Ormai quasi è tutto pronto per il weekend a sorpresa. Ebbene si, questo giro ho organizzato io la nostra piccola vacanzina fuori porta.
Ovviamente ho depistato Mauro sui dettagli… eheheh!
Dopo aver incastrato a tetris la valigia, borse, cartine geografiche top-secret (di solito mi perdo, ovunque) e i pacchettini che la mia dolce metà non può assolutamente vedere prima di domani, parto con il mio bolide blu, ovviamente con circa 20 minuti di ritardo, e vado a tirare fuori dal letto l’ingegnere. Avrà dormito meno di quanto sperava, ma ne varrà la pena!
Dopo circa 4 ore di viaggio 2 pieni di metano, arriviamo in provincia di Viterbo ed al nostro primo target: Villa Lante a Bagnaia.
Brevi cenni storici: stiamo parlando di una bellissima villa di fine XV secolo, residenza estiva dei vescovi della città, che il cardinale Gambara trasformò nel 1566 in uno dei giardini più affascinanti.
Quello che attira di Villa Lante è la predominanza del giardino rispetto gli edifici. Ciò che infatti fanno da padrone sono il giardino all’italiana e l’acqua che percorre tutta la residenza con un susseguirsi di fontane,
catene d’acqua,
zampilli, piccole cascate
e laghetti.
Troverete molto interessante leggere la simbologia dell’architettura su questo sito ...ma nulla è meglio che un “salto” da quelle parti. Lo scritto non rende giustizia all’atmosfera che regna su quella piccola collina.
Dopo circa 2 ore di visita e 67 foto scattate, un po’ dispiaciuti ad abbandonare il romanticismo della Villa e il particolare centro di Bagnaia, ci risediamo in auto per raggiungere la nostra seconda meta, anche questa a sorpresa: le terme!
Dopo averne frequentate diverse nella zona della Toscana, ci eravamo proposti di provare le terme libere laziali. Buttate un occhio sul sito www.termelibere.it!
A dire la verità ne avevo tante in lista nella provincia di Viterbo… Piscine Carletti, Bagnaccio, Bullicame… tutto dipendeva da quelle che sarei riuscita a trovare…
Non è stato semplice rintracciarle, dato che essendo gratis non sono segnalate come quella a pagamento vicina. Ma seguendo l’odore di uovo marcio, i ruderi termali romani e, più o meno, le indicazioni stradali stampate da internet, siamo riusciti a raggiungere il nostro secondo target: Piscine Carletti.
La stazione termale è situata a circa 2,5 km dal centro di Viterbo, sulla convergenza della Strada Terme con la strada Tuscanese (così almeno dicono le indicazioni). Ottimo consiglio: se trovate tante macchine parcheggiate sui bordi della strada e gente che attraversa in costume e asciugamano diretti verso un campo vuoto, vuol dire che avete trovato le terme.
Le Piscine Carletti sono costituite da due sorgenti che escono ad una temperatura di circa 58° ed alimentano diverse vasche, di temperature differenti. Essendo meta di molti viterbesi e turisti, la zona è molto frequentata, ma c’è posto per tutti. Se volete un po’ di tranquillità dovrete evitare le pozze sotto la sorgente e seguire l'acquedotto romano sopraelevato, concrezionato dallo zolfo
e raggiungere le altre due vasche, molto più grandi.
Ovviamente quella più vicina alla sorgente è più calda, quella adiacente lontana è… gelata! Ottima però da provare nel periodo estivo.
Nota bene: il parcheggio vicino le piscine non è custodito ma è molto vicino alle sorgenti. Non ci sono i servizi igienici e nemmeno illuminazione notturna. Se quindi decidete di provare un bagno notturno portatevi una fonte di illuminazione propria.
Mauro è rimasto colpito dal luogo, peccato che se lo avessi avvisato prima di partire avrebbe portato almeno un costume ed un asciugamano. Sembrava deluso dalla prospettiva di lasciare quest’acqua ammaliante senza poter fare almeno un tuffetto. E l’idea di fare il bagno nudo non lo allettava così tanto. Ma... tadà!!! Dalla mia magica auto iniziano ad apparire i primi pacchetti sorpresa! Un costume da uomo, un asciugamano ed un paio di ciabatte! Ho pensato proprio a tutto... Ci siamo subito lanciati nella svestizione e in men che non si dica eravamo in acqua, circondati di zolfo e fanghi. Mauro ha avuto anche il coraggio di spalmarsi quella fanghiglia verdina e puzzolente (che non vi dico di cosa odorava) su tutto il corpo e sul viso.
Nemmeno un lavaggio in acqua di rose e latte ci avrebbe fatto ritornare profumati, ma è troppo rilassante e divertente. Ci voleva proprio!
Alle 17 decidiamo che è ora di uscire, asciugarci per raggiungere il bed & breakfast che avevo prenotato. Avevo avvisato Mauro che non sarebbe stato nulla di che, solo un modesto rifugio per una notte (eheh!).
Dopo aver girato un paio di volte il paese di San Cimino al Martino e esserci incastrati in strettissime vie ecco il nostro alloggio! Vi devo dire la verità, guardando il sito web non mi ero resa pienamente conto della bellezza del B&B "La Torre di Luca".
La casetta è costruita lungo le mura del paese su due livelli. E’ calda e particolare. Le rifiniture sono tutte in legno e fatte a mano e i muri sono in mattoncini grezzi. Una vera chicca! Al primo piano una piccola camera da letto matrimoniale molto accogliente, una cucina ben rifornita con il camino, il bagno con doccia e l’accesso tramite una portafinestra ad un giardino fantastico abitato da educatissimi gatti.
Al piano superiore una fantastica camera matrimoniale con atmosfera da mille e una notte… sarebbe stata nostra!
Consiglio a tutti voi che passate da quelle parti di farci un salto vista la tranquillità del posto, l’ospitalità e la disponibilità del proprietario ed il prezzo assolutamente accessibile a tutte le tasche.
Lo stomaco iniziava a farsi sentire. Dopo una doccia ristoratrice, ci dirigiamo verso il centro di Viterbo, a “L’osteria al vecchio orologio”. Locale molto bello, romantico e non grandissimo, quindi poco confusionario. Ottima cucina locale, curata nei particolari ma non proprio economica. Da non perdere le pappardelle al ragout di chinina e il rostino di maiale al forno con patate alla paracula. Vasta anche la scelta dei vini.
Dopo cena dedichiamo proprio due passi alla città dato che è molto freddo. La visita più accurata avverrà l’indomani. Ho trovato un paio di cose di Viterbo che non vorrei lasciarmi sfuggire.

3 Ottobre 2009
Dopo una bella colazione ed un po’ di gioco con i gatti della casa (uno spasso!)
carichiamo nuovamente l’auto e andiamo a Viterbo centro.
Viterbo è una caratteristica città medievale, le cui mura ancora ben conservate risalgono agli Etruschi.
Città d’arte, di storia, di tradizioni, attraversata dalla via Francigena, ricca di palazzi, chiese, torri, quartieri medievali, Viterbo è definita la Città dei Papi, per aver ospitato a partire dal XIII secolo diversi pontefici che qui risiederono per soggiorni più o meno brevi
Entrati in una delle tante porte, ci immergiamo quasi subito in una gradevole atmosfera medievale del quartiere San Pellegrino, centro storico e cuore della città, uno dei più intatti d’Europa. E’ un vero gioiello di contrada duecentesca, ricco di fascino e suggestione, fatto di stradine, fontane, archi, piazzette, case dell’epoca e caratteristici “profferli” che costituiscono un unicum di grande valore artistico.
Come leggiamo sulla guida “Il quartiere è spesso animato da mercatini dell'antico, infiorate, feste folcloristiche, gli ambienti del piano stradale sono in gran parte occupati da botteghe d'arte, antiquari, punti di ristoro, sale culturali”.
Peccato non ci siano mercatini e feste in questi due giorni, ma il punto di ristoro lo abbiamo provato ed era delizioso! Un semplice panino gustosissimo con salame, prosciutto e formaggi del posto. Una vera delizia per il nostro palato... che richiede una bella bevuta d'acqua fresca!
La nostra passeggiata prosegue verso la Cattedrale di San Lorenzo. Sfortunatamente è chiusa. Accanto ad essa c’è il Palazzo Papale, costruito nella seconda metà del 1200 per proteggere il pontefice.
La struttura della loggia, formata in un solo lato da sette archi sorretti da esili colonnine binate che si intrecciano formando una elegante trabeazione, è bellissima.
Mezza giornata è davvero poca per visitare la città di Viterbo, ma mi piacerebbe vedere un altro posto prima del ritorno a casa: le terme del Bagnaccio. Si tratta di una area termale gratuita comprendente diverse sorgenti ipertermali (65°C) e ipotermali (23°-29°C). Il Bagnaccio è in aperta campagna, in una stradina bianca non ovvia tra la Strada Martana e la Strada Castiglionese. Perdete ogni speranza di trovare segnali stradali. Potete al massimo tentare a chiedere a qualche passante. Comunque, cercando sulle mappe virtuali di internet, vi posso dire di dirigervi verso Via Garinei. Vi accorgerete però di essere vicini alle terme quando vedrete anche qui i ruderi romani. Nelle vicinanza non ci sono strutture di accoglienza, bar o ristoranti. Esiste però un centro commerciale sulla Strada Cassia Nord. Il Bagnaccio ha cinque vasche di varie dimensioni. Peccato che oggi alcune di essere sono prive di acqua termale. Il posto è normalmente ad elevata frequenza turistica. Non passano inosservati le decine di camper ed auto parcheggiati accanto alla stazione termale.
Dato che il posto è saturo di bagnanti, decidiamo di dirigerci nuovamente verso le Piscine Carletti per un ultimo bagno. E poi, di nuovo a casa rilassati e profum… no, profumati no!
Sarebbe stato splendido vedere Civita di Bagnoregio, paesino arroccato su uno sperone di roccia e circondato da calanchi.
Ma il tempo è tiranno, sarà per il prossimo weekend!

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